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Matteo, piccolo utente del Centro Diagnostico, ride in braccio alla sua educatrice che batte le mani e gioca con lui. L'educatrice indossa camice monouso e mascherina chirurgica
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Legadelfilodoro Nuovo Centro Nazionale Interni
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Alberto, un utente della Lega del Filo d'Oro, e un'operatrice ridono di gusto insieme.
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Andrea e Eleonora, due centralinisti della Lega del Filo d'Oro, sono fotografati mentre lavorano. Eleonora ha la cornetta del telefono appoggiata all'orecchio ed è seduta alla scrivania. Andrea sta lavorando al computer. Entrambi guardano verso la fotocamera.
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Primo piano di Leonardo, bambino con sindrome di Charge, protagonista dello spot per la campagna della donazioni regolari
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Una vista aerea del Centro Nazionale della Lega del Filo d'Oro di Osimo, una nuova grande casa per le persone sordocieche
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Paola Rupili, utente adulta del Centro di Osimo, sorride insieme alla fisioterapista che la affianca in una sessione di idroterapia in piscina
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Francesco lavora il midollino nel laboratorio di riabilitazione per costruire dei cestini
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Agostino, bambino di 8 anni con sindrome di Charge, è seduto tranquillo a un banco in attesa di svolgere una attività educativa
Le nostre storie

Agostino, rinato dopo la diagnosi precoce

Agostino ha la sindrome di Charge e ha trascorso in ospedale i primi mesi della sua vita. Ora va a scuola e lavora per avere sempre maggiore autonomia!

Guarda il video

Agostino ha 20 giorni quando viene operato al cuore. 20 giorni in cui si sono già palesati così tanti problemi da schiacciare quasi mamma Samuela e papà Stefano, che non immaginavano nulla di quello che li aspettava.

Quel bimbo tanto atteso, che il fratellino Tommaso non vedeva l’ora di conoscere, ha la sindrome di Charge che comporta disabilità a vista e udito. Che Agostino sia un combattente, lo dimostra fin da subito. Un ricovero dietro l’altro, un’operazione dietro l’altra, affinché il suo cuore continui a battere, per farlo respirare, per fare fronte agli infiniti problemi che la sindrome di Charge porta con sé.

A differenza di altre sindromi, questa non porta il nome del suo scopritore, ma è l’acronimo degli organi colpiti, dei sei problemi che provoca. Ogni lettera una montagna da scalare, per Agostino e per la sua famiglia, come il coloboma che non gli permette di vedere da un occhio e la malformazione all’orecchio, che non lo fa sentire bene.

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Mamma Samuela

Il lavoro è ancora molto, ma se penso alle prospettive che avevamo quando siamo arrivati qui non posso che ringraziare di aver conosciuto la “Lega”!

Dopo sei mesi trascorsi in ospedale, Agostino torna finalmente a casa: finalmente l’abbraccio dei nonni.

Ma i suoi genitori sanno che questa non è la fine di nulla, è solo un nuovo inizio. E c’è un’altra casa che li attende per conoscere Agostino, quella della Lega del Filo d’Oro. La sede di Osimo è a pochi chilometri da casa. Qui accade l’inatteso. Agostino, già al primo incontro, viene visto come un bambino con grandi potenzialità.

Un bambino di pochi mesi che ha bisogno di giocare, di capire quanto possa essere piacevole un abbraccio, di percepire che intorno a sé esiste un mondo straordinario, nel quale lui può e deve essere protagonista.

Agostino, un bambino della Lega del Filo d'Oro, sfoglia un libro di favole durante le sue attività riabilitative
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Grazie a te potrà continuare il suo viaggio.

Attraverso donazioni ricorrenti, riusciamo a garantire servizi, assistenza e aiuti a un numero sempre maggiore di bambini sordociechi e pluriminorati e ai loro genitori nei nostri centri d'assistenza italiani.

Si chiama diagnosi precoce quella che la “Lega” effettua sui bambini così piccoli e la diagnosi ha iniziato a illuminare i Sì di Agostino.

Un residuo di vista, la possibilità di camminare, il desiderio di comunicare attraverso la LIS studiata anche dalla mamma per poter parlare con lui. Sono tanti i traguardi grandi e piccoli raggiunti negli anni, frutto di un lavoro intenso, di una strada tracciata tutta per lui dagli operatori e dai medici, possibile grazie alla generosità di molti.

Alla Lega del Filo d’Oro si nasce un’altra volta, come è successo ad Agostino e si cresce, come sta facendo lui, circondato dall’amore della famiglia, degli operatori e dal tuo amore!

Grazie a te potrà continuare il suo viaggio.