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Il percorso educativo-riabilitativo può dare nuove possibilità a Matteo

Parti alla scoperta di Matteo e dell’importanza del trattamento intensivo e di una rete territoriale

Rispondi al quiz per iniziare il tuo viaggio al fianco di Matteo

Prima di portarti in questa nuova storia, vogliamo farti entrare in maniera ancora più profonda nella realtà della Lega del Filo d’Oro e delle persone sordocieche.

Alla fine del Quiz
troverai una sorpresa emozionante!

Comunicazione di bordo

Alla Lega del Filo d’Oro Matteo sta facendo un percorso di crescita insieme a tutta la sua famiglia e ha scoperto attraverso la LIS (Lingua dei Segni Italiana) come comunicare con loro. Inoltre, grazie alla Sede Territoriale di Napoli, Matteo può continuare il suo percorso educativo-riabilitativo personalizzato nel contesto in cui vive.

 

Ad oggi la Lega del Filo d’Oro è presente in 11 regioni d’Italia con 5 Centri Residenziali e Servizi Territoriali e 6 Sedi Territoriali.

 

Vuoi partire per una storia meravigliosa?
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LA NUOVA TAPPA DEL TUO VIAGGIO

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La Sede Territoriale: un punto di riferimento

È importante che, una volta a casa, ogni bambino che è stato ospite al Centro Nazionale della Lega del Filo d’Oro ad Osimo, prosegua il suo percorso grazie alle Sedi e i Servizi Territoriali. Gli operatori creano e mantengono una rete tra l’utente, i genitori, i servizi domiciliari e la scuola, realizzando una collaborazione tra i vari soggetti coinvolti. La Sede Territoriale di Napoli è un riferimento quotidiano per Matteo e la sua famiglia e un aiuto concreto per la prosecuzione del suo percorso educativo-riabilitativo e scolastico.

“Noi ci siamo per aiutare i genitori e ragazzi a conoscere i loro diritti, a rivendicarli, a orientarsi nei servizi,e per regalare anche momenti di spensieratezza a tutti loro, che sanno così di non essere soli” Fabiana, Assistente Sociale della Sede di Napoli.

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La stanza di Matteo: un ambiente su misura

Durante i trattamenti intensivi presso il Centro Nazionale di Osimo, per ogni bambino viene disposta una stanza personalizzata. Può essere un ambiente colorato e ricco di stimoli, per risvegliare l’interesse, oppure una camera spoglia con la prevalenza del bianco e nero, per concentrare l’attenzione, o ancora un’aula con angoli allestiti in modo diverso: la stanza si arricchisce in modo differente, a seconda della singola persona, con tutti quegli elementi utili alla sua possibilità di sviluppo. Per Matteo è fondamentale sentirsi protagonista: una delle sue attività preferite è quella di scegliere la musica che accompagna le sue attività nella stanza. Ogni volta che riesce a stabilire una comunicazione con gli operatori e ad essere capito, incrementa sempre di più la sua fiducia nei loro confronti.

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Come comunica un bambino sordocieco

La comunicazione è il filo che collega le persone sordocieche e pluriminorate psicosensoriali con il resto del mondo. Esistono molti modi per comunicare e un percorso educativo-riabilitativo personalizzato serve proprio per comprendere il più idoneo in base ai residui sensoriali di ogni persona. Matteo ha sempre con sé un libricino, un vero e proprio “dizionario illustrato” con le foto dei segni LIS (Lingua dei Segni Italiana) con cui sa comunicare e ad interpretarli, in tutti gli scatti, è il suo fratellino Gabriele. In questo modo gli operatori possono entrare in contatto con Matteo, andando incontroalle sue richieste, che si tratti di un peluche, un bicchiere d’acqua o un abbraccio.

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