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Matteo, piccolo utente del Centro Diagnostico, ride in braccio alla sua educatrice che batte le mani e gioca con lui. L'educatrice indossa camice monouso e mascherina chirurgica
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Alberto, un utente della Lega del Filo d'Oro, e un'operatrice ridono di gusto insieme.
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Andrea e Eleonora, due centralinisti della Lega del Filo d'Oro, sono fotografati mentre lavorano. Eleonora ha la cornetta del telefono appoggiata all'orecchio ed è seduta alla scrivania. Andrea sta lavorando al computer. Entrambi guardano verso la fotocamera.
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Le nostre storie

Un’esperienza che è rimasta nel cuore di tutti

L’oste e cuoco Filippo la Mantia ha cucinato insieme agli utenti del Centro di Lesmo

Filippo La Mantia, Oste e Cuoco (come lui stesso ama definirsi) non ha bisogno di giri di parole che lo presentino: a parlare per lui sono i piatti straordinari che ogni giorno escono dalle sue mani nel ristorante di Milano che porta proprio il nome “La Mantia”.

Milanese d’adozione ma siciliano nel cuore, non poteva che far sperimentare ai bambini disabili e ai ragazzi del Centro di Lesmo, nel corso di una giornata di Laboratorio, il suo Cous Cous, chiamato in quell’occasione “La semola dell’Integrazione”.

lamantia
Filippo La Mantia

Le mani delle persone sordocieche sono le loro orecchie e i loro occhi… Ecco perché ho scelto di unire le mie mani alle loro!

La Mantia non è il solo chef (o cuoco) che sostiene la Lega del Filo d’Oro come testimonial e incontrando gli utenti nei Centri. Il fattore cibo è particolarmente importante per gli utenti. Infatti l’alimentazione e il cibo sono i protagonisti delle sfide giornaliere dei bambini disabili, delle persone sordocieche e pluriminorate psicosensoriali. C’è chi arriva nei Centri con gravi disfagie e quindi ogni volta che inghiotte rischia di soffocare. C’è chi grazie ai cibi che ama di più ha imparato a eseguire tutta una serie di azioni: c’è persino chi ha iniziato a comunicare per la prima volta per chiedere un po’ di latte in più durante la prima colazione.

Fondamentale è poi il tema dell’autonomia che si cerca di far raggiungere a tutti coloro che possono permetterselo, nella preparazione dei pasti quotidiani. Insomma il cibo non è solo buono, alla Lega del Filo d’Oro, ma anche prezioso e utile! Toccare e lavorare con le mani il cibo è una ricchissima esperienza sensoriale per chi non vede e non sente, è un modo per esprimersi e per incontrarsi “alla pari” con le altre persone.

La Mantia racconta come l’esperienza di cucinare per e con i bambini disabili e i ragazzi del Centro di Lesmo sia stata davvero grande e dice di aver conosciuto persone molto speciali: quel giorno non ha solo cucinato, ma ha condiviso storie di vita.

Lui ha scelto di unire le sue mani a quelle degli utenti in questa esperienza unica: Filippo La Mantia è abituato a parlare di sé attraverso i suoi piatti e questa volta lo hanno fatto anche gli utenti del Centro.

Se anche tu unirai le tue mani a quelle della Lega del Filo d’Oro, si potrà continuare a offrire una vita migliore a tantissime persone per le quali la vita aveva lasciato solo un foglio bianco. E tutti insieme potremo scrivere parole di speranza.