
Sabato 24 maggio e in replica domenica 25 maggio, al Teatro La Nuova Fenice di Osimo va in scena “Una Missione per Due”, uno spettacolo unico che unisce arte, scuola e inclusione, con la partecipazione di quasi 600 persone tra studenti, professionisti e ragazzi con sordocecità e pluridisabilità psicosensoriale.
Il Teatro La Nuova Fenice di Osimo si prepara ad accogliere, sabato 24 maggio alle ore 21:00, il debutto di “Una Missione per Due”, un’opera lirica inclusiva, culmine del progetto “Opera fai da te”. L’iniziativa nasce dalla collaborazione tra l’Accademia d’Arte Lirica di Osimo, la Fondazione Lega del Filo d’Oro e l’Istituto Comprensivo “Caio Giulio Cesare” di Osimo-Offagna, con l’obiettivo di rendere la cultura accessibile, inclusiva e partecipata.
“Una Missione per Due” non è solo uno spettacolo, ma il risultato di un percorso condiviso che ha coinvolto quasi 600 persone tra studenti, professionisti e persone con disabilità. Ogni fase della produzione – dalla scrittura del libretto alla messa in scena – è stata pensata per essere realmente partecipata, un esempio concreto di questo spirito inclusivo è la presenza nell’orchestra degli utenti della Lega del Filo d’Oro, che prenderanno parte allo spettacolo come percussionisti.
Il progetto si inserisce nell’ambito dell’Avviso pubblico “Educare insieme”, promosso dal Dipartimento per le Politiche della Famiglia della Presidenza del Consiglio dei Ministri, e rappresenta un modello virtuoso di collaborazione tra scuola, enti culturali e realtà del Terzo Settore.
L’ingresso allo spettacolo è gratuito fino a esaurimento posti. Per partecipare è necessario prenotare scrivendo a [email protected]. È prevista anche una replica domenica 25 maggio alle ore 18:00, sempre presso il Teatro La Nuova Fenice.
Con “Una Missione per Due”, l’Accademia d’Arte Lirica, la Fondazione Lega del Filo d’Oro e l’Istituto Comprensivo “Caio Giulio Cesare” si fanno promotori di un modello, accessibile e profondamente inclusivo. Il progetto “Opera fai da te” dimostra come la collaborazione tra mondo dell’arte, scuola e terzo settore possa generare esperienze significative, capaci di coinvolgere attivamente anche ragazzi con sordocecità e pluridisabilità sensoriale.