11
September
2025

“La bellezza che resta”: il lascito solidale cresce, nonostante le incertezze.

Locandina realizzata in occasione dell'evento "La Bellezza che resta". Evento dedicato al testamento solidale, svoltosi l'11 settembre 225 a Roma, presso Palazzo Rospigliosi.

Presentata a Roma la nuova ricerca del Comitato Testamento Solidale: +12% in cinque anni, ma serve più cultura e comunicazione per superare pregiudizi e paure.

Lo scorso 11 settembre, a Roma, nella meravigliosa cornice di Palazzo Rospigliosi, si è tenuto un evento dedicato al lascito solidale. “La bellezza che resta” è il titolo scelto dalle 26 organizzazioni non profit aderenti al Comitato Testamento Solidale, che dal 2013 si occupano di promuovere la cultura del testamento solidale in Italia.

Gli obiettivi del Comitato sono molteplici: supportare le associazioni aderenti, promuovere iniziative concrete e sensibilizzare l’opinione pubblica sul valore del lascito solidale; un gesto che può avere un impatto reale nella vita delle persone, sostenendo cause come la ricerca scientifica, l’assistenza ai bisognosi, la protezione dell’ambiente e l’intervento in situazioni di emergenza.

Alla vigilia della Giornata Internazionale del Lascito Solidale (13 settembre), è stata presentata una ricerca promossa dal Comitato, volta a evidenziare la crescita complessiva del fenomeno dei testamenti solidali nell’ultimo quinquennio, nonostante le incertezze del momento storico che stiamo vivendo.

L’indagine, condotta sotto la direzione dell’Istituto Walden Lab e in collaborazione con VITA, ha analizzato volumi, tipologie e tendenze della raccolta fondi da lasciti testamentari in Italia. I risultati sono stati presentati da Rossano Bartoli, Portavoce Comitato Testamento Solidale e Presidente della Lega del Filo d'Oro; Flavia Fiocchi,  Consigliere nazionale del Notariato con Delega al Notariato per il Sociale; Paolo Anselmi, Presidente Walden Lab; Anna Rita Longo, Esperta di linguaggio, Docente di “Media, divulgazione della scienza, giornalismo scientifico” (Università del Salento), divulgatrice scientifica; Jean-Luc Giora, Psicologo, Psicoterapeuta, Formatore e Divulgatore scientifico.

I dati emersi mostrano che in Italia la consapevolezza sull’importanza di inserire un lascito solidale nelle proprie ultime volontà è ancora limitata. La propensione a fare testamento è scesa dal 18% al 15%, mentre cresce il pregiudizio secondo cui il lascito sarebbe “solo per ricchi”. Parallelamente, cala la percentuale di chi si dichiara “certamente” o “probabilmente” orientato al lascito, mentre resta stabile al 3% la quota di over 50 che ha già previsto un lascito testamentario.

Nonostante ciò, il dialogo familiare rimane centrale e uno degli obiettivi futuri sarà quindi quello di rassicurare: disporre un lascito non significa mettere a rischio i diritti dei familiari. La legge italiana tutela rigorosamente la quota legittima degli eredi, e il lascito può essere disposto nei limiti della quota disponibile, rappresentando un gesto concreto di solidarietà verso le generazioni future.

L’importanza di questa ricerca si evince anche da una novità: per la prima volta, lo studio si rivolge direttamente alle organizzazioni non profit, arricchendo la comunità professionale dei fundraiser italiani con dati inediti e spunti di riflessione. Le risposte di quasi 200 Enti restituiscono una fotografia dello stato dell’arte del testamento solidale: quanto è diffuso, quanto incide sulla raccolta fondi, quanto le organizzazioni stanno investendo in comunicazione. I dati confermano la tendenza già rilevata tra i cittadini: la crescita è reale, anche se tra intenzione e azione può esserci distanza.

Il concetto di futuro è centrale nel lascito solidale: c’è il desiderio del singolo di lasciare un segno, di una vita che continua anche dopo la morte, e c’è il futuro dell’Ente, che grazie ai lasciti diventa più solido. Non si tratta di raccogliere risorse per i progetti di oggi, ma per quelli di domani.

LA RICERCA NEL DETTAGLIO.

Tra il 2020 e il 2024, in piena era Covid, il settore dei lasciti solidali ha registrato una crescita significativa: le ONP che hanno ricevuto tra 1 e 5 lasciti sono passate dal 39% al 51%, quelle con oltre 30 lasciti sono salite dal 6% all’8%. Il peso dei lasciti sul totale della raccolta fondi è quasi raddoppiato: dall’8% al 14% e solo il 3% delle ONP prevede una diminuzione, mentre il 76% si aspetta un ulteriore incremento.

La comunicazione si conferma una leva strategica ancora poco sfruttata. Il 55% delle ONP non ha mai promosso campagne sui lasciti, e solo il 22% delle piccole organizzazioni (con fatturato inferiore al milione di euro) ha comunicato sul tema. Le barriere principali sono mancanza di risorse, competenze e cultura sul tema.