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Matteo, piccolo utente del Centro Diagnostico, ride in braccio alla sua educatrice che batte le mani e gioca con lui. L'educatrice indossa camice monouso e mascherina chirurgica
Chi aiutiamo
Sosteniamo le persone sordocieche e con disabilità sensoriale e le loro famiglie.
Legadelfilodoro Nuovo Centro Nazionale Interni
Dove aiutiamo
Il nostro Centro Nazionale è a Osimo, ma ci sono altre nove sedi in Italia.
Alberto, un utente della Lega del Filo d'Oro, e un'operatrice ridono di gusto insieme.
Come aiutiamo
Assistiamo, educhiamo, riabilitiamo chi non vede e non sente valorizzandone al massimo le potenzialità.
Andrea e Eleonora, due centralinisti della Lega del Filo d'Oro, sono fotografati mentre lavorano. Eleonora ha la cornetta del telefono appoggiata all'orecchio ed è seduta alla scrivania. Andrea sta lavorando al computer. Entrambi guardano verso la fotocamera.
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Edoardo+con+educatrice+x+lp+adotta
Donazioni Regolari
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Primo piano di Leonardo, bambino con sindrome di Charge, protagonista dello spot per la campagna della donazioni regolari
Come sostenerci
I modi per sostenerci sono tanti: ogni tua azione è preziosa e ci permette di fare la differenza.
Una vista aerea del Centro Nazionale della Lega del Filo d'Oro di Osimo, una nuova grande casa per le persone sordocieche
Progetti in cantiere
Abbiamo tanto da fare per dare un aiuto concreto a chi non vede e non sente.
Paola Rupili, utente adulta del Centro di Osimo, sorride insieme alla fisioterapista che la affianca in una sessione di idroterapia in piscina
Le nostre storie
Nessuno resta indietro, tutti hanno una storia di rinascita da raccontare.
Francesco lavora il midollino nel laboratorio di riabilitazione per costruire dei cestini
Essere sordociechi
Con gli strumenti giusti puoi diventare protagonista della tua vita.
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Le nostre storie

Le mani sono la mia porta sul mondo

Ha 46 anni e mille passioni: «Non mi piango addosso»

Stefano ha sempre da fare: non sa stare con le mani in mano e non gli piace la solitudine. «Scusa, sto preparando l’orata al forno con le olive taggiasche e i carciofi . Potresti chiamarmi più tardi?», dice.

Ha 46 anni, è nato con una sordità congenita (ora sente grazie all’impianto cocleare) e otto anni fa ha perso completamente la vista. Sapeva fin da piccolo che la sindrome di Usher lo avrebbe portato qui: «Ma non sono uno che si piange addosso, ho sempre pensato “vado avanti”». Ha due grandi passioni: cucinare e fare sport. Atletica leggera, subacquea, vela…
Il Servizio Territoriale di Lesmo, in provincia di Monza-Brianza, lo segue dal 2017 e lo accompagna con i suoi volontari in queste attività. Con gli amici della Lega del Filo d’Oro, Stefano condivide una ricca agenda: l’incontro per conoscere le religioni del mondo, quello per “viaggiare” tra le regioni d’Italia, il laboratorio per realizzare libri tattili, il gruppo di lettura della domenica sera…

Nella sua vita quotidiana Stefano è abbastanza autonomo: sul cellulare ha un’app che legge per lui i cartelli, i documenti, le bollette e grazie al sistema di voiceover ascolta i messaggi e le email in arrivo. Ora vuole sistemare la casa in cui vive: «Era quella dei miei genitori, mancati qualche anno fa. Devo cambiare le antine dei mobili, mettendo quelle scorrevoli e acquistare un forno parlante che mi indichi a voce la temperatura e le funzioni», dice. «Con Stefano stiamo facendo un lavoro che potenzi la sua autostima», racconta Cristina Alippi, educatrice del Servizio Territoriale di Lesmo. «I progetti educativi con altre persone sordocieche lo aiutano a sentirsi parte di un gruppo e a percepirsi come una risorsa, per mettersi in gioco senza paura di sbagliare».