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Matteo, piccolo utente del Centro Diagnostico, ride in braccio alla sua educatrice che batte le mani e gioca con lui. L'educatrice indossa camice monouso e mascherina chirurgica
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Sosteniamo le persone sordocieche e con disabilità sensoriale e le loro famiglie.
Legadelfilodoro Nuovo Centro Nazionale Interni
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Il nostro Centro Nazionale è a Osimo, ma ci sono altre nove sedi in Italia.
Alberto, un utente della Lega del Filo d'Oro, e un'operatrice ridono di gusto insieme.
Come aiutiamo
Assistiamo, educhiamo, riabilitiamo chi non vede e non sente valorizzandone al massimo le potenzialità.
Andrea e Eleonora, due centralinisti della Lega del Filo d'Oro, sono fotografati mentre lavorano. Eleonora ha la cornetta del telefono appoggiata all'orecchio ed è seduta alla scrivania. Andrea sta lavorando al computer. Entrambi guardano verso la fotocamera.
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Primo piano di Leonardo, bambino con sindrome di Charge, protagonista dello spot per la campagna della donazioni regolari
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Una vista aerea del Centro Nazionale della Lega del Filo d'Oro di Osimo, una nuova grande casa per le persone sordocieche
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Paola Rupili, utente adulta del Centro di Osimo, sorride insieme alla fisioterapista che la affianca in una sessione di idroterapia in piscina
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Francesco lavora il midollino nel laboratorio di riabilitazione per costruire dei cestini
Essere sordociechi
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Le nostre storie

L’importanza di avere momenti di sollievo per i genitori

«È stato un grande regalo per nostra figlia Sara e anche per noi genitori»: Anna lo dice respirando a pieni polmoni.

Sara ha 29 anni, è seguita dal Servizio Territoriale di Lesmo e ha partecipato al soggiorno a Paestum: «L’abbiamo accompagnata in hotel, dove è stata accolta dal gruppo della Lega del Filo d’Oro e ne abbiamo approfittato per godere del mare cristallino di Palinuro e del Cilento e soprattutto per respirare quella libertà di cui avevamo un profondo bisogno. Eravamo proprio “affamati d’aria”».

La pandemia è stato un momento molto duro per le famiglie che già prima vivevano una condizione difficile e di isolamento. «Nonostante abbiamo ricevuto nuove forme di sostegno e supporto, anche dalla Lega del Filo d’Oro, la fatica è stata enorme: sono mancati i momenti in cui la cura di Sara non era solo di nostra responsabilità. A questa settimana di soggiorno mio marito ed io abbiamo guardato per mesi». Sara ha iniziato a partecipare ai soggiorni estivi nel 2015: «Forse il primo anno eravamo un po’ insicuri. Poi poco alla volta qualsiasi dubbio o incertezza è venuto meno», ricorda mamma Anna. «Quest’anno proprio non c’è stata alcuna esitazione».

La ragazza è accompagnata, oltre che dai volontari della “Lega”, anche da un’assistente personale che la conosce molto bene: «Ci siamo scambiati qualche messaggio, ma eravamo certi non solo che Sara sarebbe stata in buone mani, ma di più, che sarebbe stata proprio bene, cioè insieme a persone capaci di farla sorridere, divertire, farle fare nuove esperienze». Anna è entusiasta: «Ci vorrebbe una settimana come questa non dico ogni mese, ma certamente con una maggior frequenza. Farebbe bene sia ai ragazzi sia alle famiglie».