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Matteo, piccolo utente del Centro Diagnostico, ride in braccio alla sua educatrice che batte le mani e gioca con lui. L'educatrice indossa camice monouso e mascherina chirurgica
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Alberto, un utente della Lega del Filo d'Oro, e un'operatrice ridono di gusto insieme.
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Andrea e Eleonora, due centralinisti della Lega del Filo d'Oro, sono fotografati mentre lavorano. Eleonora ha la cornetta del telefono appoggiata all'orecchio ed è seduta alla scrivania. Andrea sta lavorando al computer. Entrambi guardano verso la fotocamera.
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Una vista aerea del Centro Nazionale della Lega del Filo d'Oro di Osimo, una nuova grande casa per le persone sordocieche
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Paola Rupili, utente adulta del Centro di Osimo, sorride insieme alla fisioterapista che la affianca in una sessione di idroterapia in piscina
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Francesco lavora il midollino nel laboratorio di riabilitazione per costruire dei cestini
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03
dicembre
2021

Lega del Filo d'Oro: Il "dopo di noi" è già presente

Paola, utente del Centro di Osimo, e Nicoletta si trovano in uno dei giardini del Centro Nazionale. C'è il sole e sorridono mentre parlano tra loro.

Il 3 dicembre è la Giornata Internazionale della Disabilità

Cosa succederà a mio figlio quando non ci sarò più? È la domanda che attanaglia costantemente il cuore dei genitori delle persone con disabilità - 3 milioni e 150 mila  in Italia (il 5,2% della popolazione) e oltre 1 miliardo nel mondo - dettata dal timore che una volta venuti a mancare, il proprio figlio possa ritrovarsi solo e privo dell’adeguata assistenza di cui necessita. 

Una preoccupazione divenuta ancora più insistente per le famiglie delle persone con sordocecità, quasi 190 mila nel nostro Paese, che con l’impegnativa sfida imposta dalla pandemia hanno vissuto un doppio isolamento dettato dal diradarsi – se non dallo scomparire – di ogni possibilità di contatto, via principale di comunicazione e relazione, oltre che dalla sospensione di tanti servizi e sostegni per loro indispensabili. Uno scenario che ha rimarcato l’urgenza di fornire soluzioni concrete ai bisogni futuri delle persone con gravi disabilità, rendendo evidente quanto il “dopo di noi” sia già prepotentemente presente. 

Sin dalla sua fondazione, la Lega del Filo d’Oro ha guardato al futuro delle persone sordocieche e pluriminorate psicosensoriali con l’obiettivo di garantire loro il pieno riconoscimento dei diritti, maggiore inclusione e autonomia. L’Ente è impegnato in prima linea affinché in Italia l’iter per la revisione e la piena applicazione della legge 107/2010 sul riconoscimento della sordocecità non si fermi e sta ultimando la realizzazione del Centro Nazionale di Osimo. Una volta completato non solo permetterà di garantire maggiori possibilità di diagnosi e riabilitazione, con una conseguente riduzione delle liste d’attesa, ma consentirà altresì la realizzazione di quattordici residenze che accoglieranno gli ospiti per una più serena prospettiva di vita. 

Il 3 dicembre rappresenta un’occasione importante per riflettere sui diritti delle persone con disabilità nel nostro Paese, dove un passo in avanti è stato fatto nell’ultimo anno, seppur con un grave ritardo, grazie al riconoscimento ufficiale da parte dello Stato italiano della LIS (Lingua dei Segni Italiana) e della LIST (Lingua dei Segni Italiana Tattile). La Fondazione è da sempre impegnata nella promozione dei diritti delle persone sordocieche e fa parte dell’Osservatorio Nazionale sulla Condizione delle Persone con Disabilità e dell’Osservatorio interno della Fish (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), dove ha partecipato alla stesura di proposte che sono poi confluite nel disegno di legge-delega depositato alla Camera lo scorso 9 novembre. Il futuro presenta ancora tante sfide, ma la proposta di legge-delega rappresenterebbe, se approvata, un’importante conquista di civiltà, che metterebbe l’ordinamento italiano al passo con i tempi, uniformandolo allo spirito della Convenzione Onu sui Diritti delle Persone con disabilità ed è importante che, in sede parlamentare come poi in sede attuativa, il testo non subisca stravolgimenti.