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Matteo, piccolo utente del Centro Diagnostico, ride in braccio alla sua educatrice che batte le mani e gioca con lui. L'educatrice indossa camice monouso e mascherina chirurgica
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Alberto, un utente della Lega del Filo d'Oro, e un'operatrice ridono di gusto insieme.
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Andrea e Eleonora, due centralinisti della Lega del Filo d'Oro, sono fotografati mentre lavorano. Eleonora ha la cornetta del telefono appoggiata all'orecchio ed è seduta alla scrivania. Andrea sta lavorando al computer. Entrambi guardano verso la fotocamera.
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Una vista aerea del Centro Nazionale della Lega del Filo d'Oro di Osimo, una nuova grande casa per le persone sordocieche
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Paola Rupili, utente adulta del Centro di Osimo, sorride insieme alla fisioterapista che la affianca in una sessione di idroterapia in piscina
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29
maggio
2023

Vivere nel Centro Nazionale, quando l’ambiente fa la differenza

marconi3 ok

Nicoletta Marconi - Direttore del Settore Adulti - spiega come avverrà il trasferimento delle persone sordocieche che ancora vivono nella struttura di Santo Stefano di Osimo e i benefici di vivere in quella nuova

Il Centro Nazionale è ormai pronto, il taglio del nastro alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella del 30 marzo ha aperto ufficialmente le porte della nuova struttura.

Gli appartamenti, le aule e i laboratori, le palestre e le piscine aspettano solo di essere colorate di vita, quella dei nostri ragazzi. Abbiamo chiesto a Nicoletta Marconi Direttore del Settore Adulti – come avverrà il trasferimento delle persone sordocieche che ancora vivono nella struttura di Santo Stefano di Osimo.

Sarà un passaggio graduale per facilitare i nostri ragazzi: nuovi ambienti e nuovo stile di vita possono generare, nelle persone sordocieche e pluriminorate psicosensoriali, una certa rigidità di adattamento, comunque superabile grazie ad una dettagliata programmazione e alla presenza di un ambiente facilitante.

Ma siamo consapevoli che è un ambiente di vita creato appositamente sulle necessità di chi non vede e non sente e presenta sempre più spesso anche problemi motori; un ambiente che mette a frutto l’esperienza di 60 anni che la Fondazione ha maturato nei confronti di questa disabilità specifica.

Il più immediato vantaggio del trasferimento al Centro Nazionale sarà la possibilità di conciliare il bisogno di privacy e quello di socialità delle persone sordocieche nostre ospiti. Vivere in un appartamento, ognuno con la propria camera e bagno e con ambiente cucina e salone in comune, consente di trovare un equilibrio a questa esigenza specifica che soprattutto tra le persone adulte è più sentita.

Altro grande vantaggio è quello di avere a disposizione ambienti differenti per le attività specifiche della giornata/settimana, tutto all’interno della Struttura del Centro Nazionale. I laboratori di terapia occupazionale, gli spazi per le attività fisioterapiche, gli ambienti sanitari…tutto come in una piccola città dove anche le persone che non vedono e non sentono (e sempre più spesso anche con difficoltà motorie) possono muoversi in tranquillità, raggiungere i diversi spazi, riconoscerli e vivere felicemente la loro quotidianità”.