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17
luglio
2021

“La mano dell’amore” inaugurata presso la sede del Centro Nazionale

Una grande mano, simbolo del contatto di cui le persone sordocieche e pluriminorate psicosensoriali hanno bisogno per comunicare con il mondo che le circonda, ma anche dell’amore e del sostegno che necessitano per andare oltre il buio e il silenzio.

“Tendi la mano a uno che ha bisogno”

Così il padre Vitaliano esortava il piccolo Nazareno Rocchetti, ora tra gli artisti marchigiani più conosciuti, all’aiuto al prossimo.

Lo scultore, amico fraterno di Neri Marcorè, ha fatto dono alle Lega del Filo d’Oro di un’opera intitolata “La mano dell’amore” inaugurata presso la sede del Centro Nazionale di Osimo sabato 17 luglio. Oltre allo scultore e al Presidente Rossano Bartoli, che ha fatto gli onori di casa, erano presenti Neri Marcorè, testimonial dell’Ente, Mons. Claudio Giuliodori, Assistente ecclesiastico generale dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, Filippo Saltamartini, Assessore alla Sanità della Regione Marche, Paola Andreoni, Vicesindaco del Comune di Osimo e alcuni utenti e familiari.

La grande mano, realizzata in legno di cedro atlantico e alta circa 7 metri, è stata posta all’ingresso del Centro a simbolo del contatto di cui le persone sordocieche e pluriminorate psicosensoriali hanno bisogno per comunicare, ma anche dell’amore e del sostegno che necessitano per andare oltre il buio e il silenzio.

"Ho voluto creare “La mano dell’Amore” perché credo che in questo momento la società abbia un disperato bisogno di amore. Ma allo stesso tempo quest’opera simboleggia la mano da tendere ai bambini seguiti dalla Lega del Filo d’Oro, che non vedono e non sentono, e rappresenta il loro contatto con il mondo che li circonda – ha sottolineato l’artista Nazareno Rocchetti –  Tendere la mano a chi ne ha bisogno è un gesto che dovremmo fare tutti: perché finché nel mondo ci sarà qualcuno con il coraggio di amare, allora la vita avrà un senso".

L’emergenza sanitaria dell’ultimo anno e mezzo ha rappresentato una sfida difficile per le persone sordocieche, che hanno dovuto affrontare il doppio isolamento imposto dal distanziamento sociale per contenere la diffusione della pandemia.

La Lega del Filo d’Oro ringrazia tutte le persone che, come Neri Marcorè e Nazareno Rocchetti, con entusiasmo e solidarietà sono vicine alla nostra realtà, permettendoci di guardare al futuro con coraggio e con la voglia di affrontare nuove sfide appassionanti.