«Il mio compito è far sì che tutti possano svolgere quelle attività quotidiane che noi diamo per scontate, come lavarsi i denti o vestirsi. Tutti possono riuscire ad avere una certa autonomia, se c’è il giusto aiuto e supporto»: Gerri Cappello ha 35 anni ed è un operatore sociosanitario (OSS) del Centro di Termini Imerese. Ha iniziato a lavorare qui nel luglio 2010 e quando si è sposato, due anni dopo, le partecipazioni le ha fatte con la “Lega”. Grazie agli OSS, ciascuna delle persone sordocieche e pluriminorate psicosensoriali ospiti del Centro di Termini Imerese ha qualcuno accanto, 24 ore al giorno: «iniziamo la giornata insieme a loro al risveglio e restiamo con loro anche la notte.
Siamo di supporto agli educatori per svolgere le autonomie mattutine e nella colazione, poi seguiamo i ragazzi nelle attività di mantenimento che hanno già acquisito, come vestirsi, rifare il letto, prendere gli abiti puliti e sistemarli nell’armadio… Li accompagniamo alle attività educative o riabilitative, oppure in uscite esterne: una passeggiata, un caffè al bar, la spesa al supermercato, al mare… È bellissimo perché i nostri ragazzi si godono questi momenti a 360 gradi. La notte facciamo sorveglianza e non ce n’è una uguale all’altra», racconta Gerri.
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Il suo, ci tiene a precisare, «è un lavoro che si deve fare con il cuore. Loro mi insegnano tanto, ogni giorno torno a casa con il cuore pieno di gioia, soddisfatto». E racconta di Andrea, che tutte le volte che Gerri arriva per il turno di notte, si alza dal letto per dargli il bacio della buonanotte. E non manca mai di fargli gli auguri, nel giorno del suo compleanno. «Sono attenzioni che non ti aspetti, ma che ti gratificano e danno soddisfazione».