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Matteo, piccolo utente del Centro Diagnostico, ride in braccio alla sua educatrice che batte le mani e gioca con lui. L'educatrice indossa camice monouso e mascherina chirurgica
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Annadina, nonna coraggiosa del piccolo Benny

Nonna Dina ha un amore smisurato per il suo Benny, nato con gravi disabilità e l’ha affidato alla “Lega” che se ne prende cura al meglio.

Nonna Annadina ricorda il buio dei momenti successivi alla nascita del suo Benny, laddove avrebbe dovuto esserci luce e gioia. I colloqui con i neonatologi, invece delle chiacchiere con le amiche. L’angoscia di non sapere se ci sarebbe stato un futuro per il piccolino nato con sordocecità e altri gravi problemi da un parto difficile, tanto da lasciare spaesati e confusi i familiari. Aveva problemi a respirare e un’ischemia lo aveva lasciato con gravi crisi epilettiche e incapace di camminare.

Annadina inizia a seguire Benny nel suo peregrinare da un ospedale all’altro, con il pensiero fisso che in ogni caso, quale che fosse stato il futuro di Benny, la sua vita sarebbe stata tutta un regalo. Da una visita all’altra si arriva nelle Marche e qui il consiglio è di rivolgersi alla Lega del Filo d’Oro, dove accanto alla sordocecità ci si occupa di pluridisabilità psicorisensoriali, ma soprattutto c’è la possibilità di effettuare la diagnosi precoce e scoprire i punti di forza anche di bambini la cui situazione sembra irrimediabile, come quella di Benito.

Foto scontornata a mezzobusto di Benny, bambino con pluriminorazioni ospitato nel Centro Nazionale
Nonna Annadina

La vita di mio nipote era un regalo tutto da scoprire.

Ci siamo affidati alla “Lega” per potergli restituire una vita e non ci siamo sbagliati.

E sotto gli occhi stupiti della nonna, lui che era arrivato a due anni senza aver mai mosso un passo, profondamente intontito dalle medicine necessarie a tenere sotto controllo le crisi epilettiche, inizia a raggiungere un traguardo dopo l’altro. E lo osserva imparare a mangiare col cucchiaio, muoversi con il girello, sorridere alla musica e cercare di usare al massimo il residuo visivo che possiede. Benny riesce a farsi capire, a gioire di ogni coccola e di ogni abbraccio che sua nonna e gli operatori gli offrono. E i passi fatti sono così importanti che nonna Annadina prende una decisione coraggiosa.

Benny va a vivere a Osimo, dove frequenta la scuola paritaria del Centro: perché Annadina è consapevole che quello che la “Lega” gli offre, nessun’altro avrebbe potuto darglielo. A Osimo, infatti, per i bimbi e i ragazzi dai 4 ai 18 anni si svolgono trattamenti continuativi e personalizzati di riabilitazione, studiati per favorire il massimo sviluppo cognitivo. Un percorso educativo che comprende anche musicoterapia e fisioterapia e grazie al quale Benny sta imparando tanto.

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Annadina lo chiama al telefono insieme al nonno e lui è felice.  La nonna dice che non sa se vivrà così a lungo da ricordarsi Benny diventare grande, ma sa che c’è la “Lega” e ci siete voi, che in questi anni siete diventati le sue mamme e i suoi papà e che non lo lascerete solo.

 

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