17
dicembre
2020

La Lega del Filo d'Oro continua a fronteggiare l'emergenza Covid al fianco delle persone sordocieche e delle loro famiglie e per Natale celebra la loro resilienza

Un'utente del Centro Residenziale di Santo Stefano addobba l'albero di Natale con l'aiuto di un'operatrice.

In un anno così duro per tutti, segnato dall’emergenza Covid-19, anche il Natale assume un significato diverso.

Per la prima volta dalla sua fondazione, la Lega del Filo d’Oro non potrà celebrare il proprio anniversario – il 20 dicembre - in occasione della tradizionale Festa di Natale, un appuntamento speciale che ogni anno ha riunito la grande famiglia dell’Associazione. 

Ma il regalo più grande, donato e ricevuto per questo Natale 2020, è senza dubbio la resilienza con cui il personale, le persone sordocieche e pluriminorate psicosensoriali assistite e i loro familiari stanno affrontando la difficile sfida dell’emergenza. Perché se per loro la pandemia continua, di fatto, a imporre una condizione di totale isolamento dal mondo esterno, nei 5 Centri Residenziali della Lega del Filo d’Oro di Lesmo, Modena, Osimo, Molfetta e Termini Imerese l’attività non si è mai fermata, nonostante le difficoltà. Così come non è mai venuto a mancare il sostegno alle famiglie, costrette a sopperire con fatica ai servizi assistenziali e riabilitativi erogati a singhiozzo o fortemente ridotti a causa dei vincoli e delle procedure diverse adottate da regione a regione. 

In questo scenario complesso, il monito della fondatrice dell’Associazione «Avanti e buon coraggio, senza mai tirarsi indietro!» riecheggia al termine di questo 2020 più forte che mai, perché la sua determinazione e la sua energia rappresentano un’eredità preziosa per la Lega del Filo d’Oro, da sempre animata dal grande coraggio di vedere e ascoltare “oltre” ciò che è possibile oggi, al fine di rendere la propria missione sostenibile e replicabile nel futuro.

Un grazie sentito a tutto il personale della Lega del Filo d’Oro per gli sforzi straordinari che ha fatto e che continua a fare; ai volontari che hanno saputo reinventare in modalità nuove il loro “stare accanto”; ai familiari che ci hanno rinnovato la loro fiducia, pur nella sofferenza di non poter far visita ai loro cari o nella fatica di aver dovuto sopperire alla chiusura dei servizi con straordinaria resilienza; e ai tanti sostenitori che hanno manifestato una vicinanza concreta.

L’auspicio per questo Natale 2020 è che la pandemia cessi presto, consentendoci di ritornare a una normalità fatta di contatto e vicinanza, parole che per noi più che per altri hanno un significato molto concreto.