Giulia ama ridere: lo fa spesso da quando è arrivata alla Lega. E di notte dorme, come qualsiasi bambino della sua età dovrebbe fare.
Lo racconta mamma Monica, che finalmente può narrare gli sprazzi di luce che sono arrivati ad alleggerire la vita di sua figlia.
Una vita che parte in salita già dalla gravidanza: i medici avevano già informato i genitori che la loro bimba sarebbe nata cieca. Quello che non sapevano era che fosse affetta anche da sordità; e la sordocecità, come ripeteva Sabina Santilli, fondatrice della Lega del Filo d’Oro, è una condizione unica e diversa che non può essere considerata una summa di queste due disabilità. La persona con sordocecità ha esigenze speciali, che necessitano di un’educazione e riabilitazione uniche e a sé.
A 18 mesi si cerca di ovviare all’assenza di udito con un impianto cocleare, ma non si ottiene il risultato sperato: Giulia continua ad essere sofferente e insofferente, spesso arrabbiata. Una rabbia che sale anche durante gli spostamenti in auto, per recarsi a fare le terapie che dovrebbero aiutarla a migliorare la sua situazione, ma ogni sforzo si rivela inutile e la bambina perde rapidamente i progressi raggiunti.
Poi, ogni attività riabilitativa viene interrotta durante l’epidemia di Covid-19 e l’isolamento di Giulia si fa ancora più buio e silenzioso.
A settembre del 2020 Giulia e la sua famiglia arrivano a Osimo: qui la prospettiva cambia. Il percorso è faticoso ma ricco di risultati e non si può sprecare nemmeno un minuto. La mamma di Giulia sa che la crescita di sua figlia è una corsa contro il tempo, una gara a ostacoli dove tutti devono fare la loro parte e farla al momento giusto. Giulia adesso mangia da sola, ha recuperato il controllo sfinterico, comunica con le persone.
Giulia parla, per la prima volta da quando le hanno messo l’impianto, a 8 anni, quando ormai nessuno si aspettava più che potesse farlo.
Ora può finalmente comunicare alla mamma e al papà le sue emozioni. E loro possono finalmente scoprire cosa si prova quando un figlio ti abbraccia e ti dice di volerti bene.
Cosa le riserva il futuro? Giulia tornerà a Roma, dopo gli anni trascorsi presso il Centro di Osimo, ma lei e la sua famiglia non si sentiranno più soli e isolati. Anche lì la Lega del Filo d’Oro continuerà a sostenerli e supportarli nel loro percorso, grazie alla Sede Territoriale attiva nella capitale.
Ma se tanta strada è già stata fatta, il viaggio di Giulia è appena cominciato: continuerete a restarle accanto?
Dona ora
Con il tuo aiuto, possiamo fare ancora molto per Giulia e la sua famiglia.
Grazie a te potrà continuare il suo viaggio.
Attraverso donazioni ricorrenti, riusciamo a garantire servizi, assistenza e aiuti a un numero sempre maggiore di bambini sordociechi e pluriminorati e ai loro genitori nei nostri centri d'assistenza italiani.