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Matteo, piccolo utente del Centro Diagnostico, ride in braccio alla sua educatrice che batte le mani e gioca con lui. L'educatrice indossa camice monouso e mascherina chirurgica
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Alberto, un utente della Lega del Filo d'Oro, e un'operatrice ridono di gusto insieme.
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Andrea e Eleonora, due centralinisti della Lega del Filo d'Oro, sono fotografati mentre lavorano. Eleonora ha la cornetta del telefono appoggiata all'orecchio ed è seduta alla scrivania. Andrea sta lavorando al computer. Entrambi guardano verso la fotocamera.
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Una vista aerea del Centro Nazionale della Lega del Filo d'Oro di Osimo, una nuova grande casa per le persone sordocieche
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Paola Rupili, utente adulta del Centro di Osimo, sorride insieme alla fisioterapista che la affianca in una sessione di idroterapia in piscina
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Francesco lavora il midollino nel laboratorio di riabilitazione per costruire dei cestini
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La piccola Sofia è in braccio alla mamma che le sorride

Cosa possiamo fare insieme

Il diritto a una vita piena e felice, nonostante la disabilità.

Il diritto a una vita piena e felice, nonostante la disabilità. Fa bene a tutti esigerlo.

La sordocecità è stata riconosciuta come disabilità specifica unica (legge 107/2010) eppure, oggi, la normativa appare inadeguata al fine di una tutela giuridica collettiva che includa tutte le persone con disabilità aggiuntive.

È dunque necessario e urgente renderla più attuale, adattandola a un contesto sociale in evoluzione in cui i moderni strumenti di comunicazione e di conoscenza garantiscano un processo inclusivo, dando la possibilità a tutte le persone sordocieche di realizzare sé stesse e di vivere una vita il più possibile autonoma e autodeterminata.

Il dibattito a livello pubblico e istituzionale sui diritti delle persone sordocieche e pluriminorate sensoriali, a partire dalla piena attuazione della legge 107/2010, non è più rimandabile

Alcuni numeri

Secondo lo scenario emerso nel 2015, in Italia le persone affette da problematiche legate sia alla vista che all’udito sono 189 mila, pari allo 0,3% della popolazione. 
Un dato esponenziale rispetto alle stime precedenti che contavano da 3 a 11 mila persone.

Il 64,8% delle persone sordocieche è donna, mentre l’87,9% ha più di 65 anni. Il 30,6% vive nelle regioni del Sud, il 21,4% nel Centro, il 16,8% nelle Isole.

Oltre la metà (57%) di queste persone è di fatto confinata in casa, non essendo autosufficiente nelle più elementari necessità quotidiane (camminare, lavarsi, vestirsi). Molto spesso, infatti, alle disabilità di base si aggiungono problemi motori (5 volte su 10) o danni permanenti da insufficienza mentale (4 volte su 10). 

La ricerca realizzata dall'ISTAT in collaborazione con Lega del Filo d'Oro ricostruisce per la prima volta, attraverso la classificazione internazionale ICF che considera la disabilità come il risultato dell’interazione tra le condizioni di salute di un individuo e l’ambiente in cui vive, le reali dimensioni del fenomeno della sordocecità, fino a poco tempo fa sommerso e che sembrava riguardare solo poche migliaia di persone.
Le uniche stime precedenti disponibili derivavano infatti da studi effettuati negli anni ‘70 su alcuni paesi Europei.

E, più in generale, inquadra anche un vero e proprio problema sociale diffuso, visto che le persone con disabilità sensoriale legata alla vista o all’udito (quando non convivono simultaneamente, dunque) sono 1 milione e 700 mila.

Immagine in bianco e nero di un bastone bianco e rosso per sordociechi. L'unica parte colorata è il rosso, mettendo in evidenza l'oggetto.
Una donna e un utente della sede territoriale di Osimo ridono.
WEZ 7991 alta+(BARRA+BRAILLE)
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